giovedì 24 dicembre 2009

Recensione 2°....Il grande capo....

Regia: Lars Von Trier
Sceneggiatura: Lars Von Trier
Attori: Jens Albinus, Peter Gantzler, Iben Hjejle, Henrik Prip
Paese: Danimarca/Svezia 2006
Genere: Commedia
Durata: 99 minuti

Lars Von Trier con la sua ultima commedia ci conferma che “c'è del marcio in Danimarca”, come nel resto del mondo potremmo rispondere noi. Come in tutti i suoi lungometraggio il buon vecchio Lars o si ama o si odia, non c'è vi a di mezzo, ed io l'ho amato! Una commedia cosi atipica non capita spesso di guardarla, anzi sinceramente non credo capiti, un prodotto del genere va cercato ed ammirato.

Siamo in Danimarca, ed un azienda informatica sta per essere venduta ad un burbero islandese. Ravn il capo dell'azienda aveva sempre tenuto nascosta la sua identità, fingendosi un portavoce di un fantomatico, quantomeno illusorio “Grande Capo”, dirottando a questa figura tutte le decisioni, distogliedo da se stesso ogni responsabilità. Una volta indispensabile la firma del Grande Capo, decide di ingaggiare un attore disoccupato, Kristoffer, che interpreti questa parte, ma l'interagire con i dipendenti dell'azienda da parte di Kristoffer porterà quest'ultimo ad “affezionarsi” al ruolo, portando scompiglio nell'azienda e nei piani di Ravn...

Questa pellicola porta sullo schermo per la prima volta la tecnica dell'automavision, che introduce un elevata quota di casualità nelle riprese. Ciò è percettibili sin dall'inizio del film, ma forse proprio questa tecnica fa percepire una scenografia cosi sterile all'interno dell'azienda. Se Trier con questo film voleva mettere in risalto l'alienazione che crea lavorare in un anzienda simile, la falsità dei rapporti di lavoro, ed il profitto che calpesta ogni relazione umana, devo dire che c'è riuscito alla grande. Un tocco di classe è aggiunto dalla voce narrante del regista che ogni tanto irrompe senza preavviso, dandoci modo di riprende in mano le redini del film. Attori molto bravi, purtroppo in gran parte sconosciuti a noi non-danesi, esilerante in personaggio di Kristoffer(Jens Albinus) che nonostante sia un irrimediabile inetto riuscirà a combinare qualcosa di buono, sempre “menando” sul suo prediletto e luminare drammaturgo Gambini. Simpatica l'apparizione del regista islandese Friðrik Þór Friðriksson nella parte di Finnur. Non a caso dopo W.Allen vi riporto la recensione di un film di L.Trier, c'è chi lo considera l'Allen del nord e chi lo considera semplicemente pazzo. A mio parere forse pazzo lo è sul serio, ma ciò non ci preclude di gustarci questo suo piccolo capolavoro di nicchia.

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