martedì 28 settembre 2010

Inghilterra e Skinhead

Di film che trattano la cultura Skinhead ce ne sono svariati, tra i quali è doveroso citare “American History X” (con Edward Norton) e “Romper Stomper” (con Russel Crowe), che affrontano il tema del razzismo nei contesti sociali di Stati Uniti ed Australia. Il film che, a mio parere, si distingue dagli altri, seppure sia meno conosciuto di questi due sopra citati, è “This Is England”, ambientato negli UK, dove la cultura Skin nasce e sviluppa le sue frange disparate.

Inghilterra, estate del 1983. Margareth Thatcher definisce una nuova politica di estremo conservatorismo, della rimessa in gioco di valori sociali scomparsi da tempo, riletti dagli occhi delle frange più estreme. Questo è il periodo in cui si radicalizza il distacco tra le varie ideologie Skinhead.
E’ esattamente questo il contenuto del film, che racconta la storia del dodicenne Shaun (Thomas Toogose), orfano di padre morto in guerra. Inizialmente il ragazzo viene deriso dalla maggior parte dei suoi coetanei, ma, fuori le mura della scuola, farà amicizia con un gruppo di ragazzi con camicie a scacchi, bretelle e Dr Martens, capitanati da Woody. Shaun viene messo a suo agio e indirizzato al divertimento sfrenato, cambiando il suo modo di vestire e modo di pensare, guadagnando finalmente una ragazza (molto) più grande di lui e facendo conoscere alla madre la sua nuova cerchia di amicizie. Riesce finalmente ad essere felicemente spensierato, come ogni adolescente della sua età.
La prima svolta importante arriva con Combo, l’elemento destabilizzante della storia, un amico di Woody appena uscito da un periodo di detenzione durato 3 anni, il quale si impegna nel creare un gruppo di giovani alternativo, facendo leva sul malcontento sociale di quel periodo come xenofobia, precarietà e quant’altro, incarnando così lo stereotipo classico dello Skinhead di destra, razzista e violento. I 2 gruppi non andranno ovviamente d’accordo fin dal principio, Combo è un carismatico parlatore e si insinuerà nella mente di alcuni membri del gruppo di Woody, tra i quali Milky (un ragazzo di colore) e Shaun stesso, facendoli passare dalla sua parte.

Stop, pausa, iniziamo ad analizzare le carte in tavola: abbiamo due differenti gruppi di giovani Skinhead con due differenti ideologie alle spalle. Da una parte gli “Oi!” di Woody, dichiaratamente di sinistra, con il richiamo al divertimento, alle serate-cazzeggio, all’alcool e alla musica che ospitano, tra le loro fila, il giovane Milky, un nero, sottolineando come la loro ideologia si distacchi dal dibattito politico-razziale, come sarebbe naturale pensare vedendo un generico gruppo di SkinHead. Nel film l’intento violento del gruppo Oi! viene preso poco in considerazione (nonostante sia presente anche tra di loro) e questo credo venga fatto deliberatamente per sottolineare l’altra faccia della medaglia: il gruppo di Skinhead di Combo. Xenofobi ed estremamente conservatori, che lottano contro ogni sorta di immigrazione (nella fattispecie pakistana, sottolineata in 3 precisi punti del film), dove violenza e prepotenza sono all’apice di ogni azione e la strumentalizzazione politica regna sovrana.
Shaun si trova, così, in mezzo a 2 fuochi, ma, con lo svolgersi degli eventi, imparerà ad usare la testa in modo più che ragionevole, a districarsi infine tra le scelte giuste da prendere. Combo avrà un’influenza negativa su di lui, portandolo fin dalla sua giovane età nella frangia xenofoba della cultura Skin, ma il ragazzo inizierà ad aprire gli occhi pian piano e rendersi conto delle sue scelte errate e dell’influenza che Combo ha avuto su di lui e sui suoi amici.
La goccia che farà traboccare il vaso sarà una serata in cui Combo e gli altri si ritrovano in una stanza e, da una fumata d’erba in allegria si arriverà ad un pesante pestaggio di Milky da parte degli Skin.

Insomma, 2 British Independent Film Awards 2006 come miglior film e miglior esordiente (Thomas Turgoose appunto) e premio BAFTA 2008 come miglior film britannico, mica cacchi.
La pellicola prende spunto da un episodio passato della vita del regista, ed il suo intento è andato a segno, un perfetto dipinto di come l’evoluzione culturale di basso rango ha preso piede nell’Inghilterra degli anni 80, di come l’avanzare di ideologie sbagliate e xenofobe faccia breccia come se niente fosse negli animi inglesi, straziati da una politica troppo conservatrice e deludente, da una disoccupazione incombente ed una rinnovata forma di malriposto patriottismo. Fattore molto rilevante del film che ho sottolineato all’inizio, è il fatto che sulla bilancia con altri film che trattano l’argomento Skinhead, tutto sembra rappresentato con naturalezza ed attenzione ai dettagli, ai costumi e alle ambientazioni, a differenza di altre pellicole dove è facile ritrovare i soliti pessimi cliché e luoghi comuni.Se questo film è il capolavoro che è (a mio modestissimo parere, ma non credo io sia l’unico a pensarla così..) è proprio grazie a quel piccolo talento di Thomas Turgoose, primissimo film per lui giovane tredicenne nel 2006, nonostante i suoi lineamenti squadrati e un po’ storti, riesce a trasmettere tanto, anzi tantissimo, con l’intensità dei suoi occhi. Nella semplicità di certe sue frasi, traspare un ragazzo maturo intrappolato nel corpo di un bambino, la morte prematura del padre lo ha fatto maturare di botto rendendolo un vero e proprio ometto che ancora deve imparare le ingiustizie della vita.E ne imparerà molte in questo film… Non dico altro, lascio a voi la visione di questo eccellente This is England e ai posteri l’ardua sentenza, tanto io già l’ho data!

PS : Ah! Il film difficilmente si trova in italiano, quindi seguite il mio consiglio e vedetelo in Inglese coi sottotitoli in italiano, merita davvero tanto ;)
 

4 commenti:

  1. Ottima scelta! Non è mai facile toccare argomenti così delicati:qua cast e regista ci riescono alla grande!ps complimenti per il blog

    RispondiElimina
  2. Grazie Pekerman, ho cercato di prendere gli argomenti con le pinze, analizzando questo gran film :D

    RispondiElimina
  3. A fockin great movie, isn't it?

    Non lo conoscevo per niente, ma l'ho apprezzato tantissimo. Nella sua forma, la messa in scena non è affatto "violenta" per quanto uno se lo possa aspettare da un film del genere, cosa che succede in American History X. Al di là del contesto culturale, degli Skin e del periodo storico, io ho visto la storia di un bambino triste alla ricerca di una figura paterna. Sia Woody che Combo tentano, a loro modo, di rimpiazzare il vuoto nel cuore del piccolo Shaun ma sarà lui stesso a comprendere che quel vuoto non è colmabile in nessun modo.
    Se ci fate caso, il film inizia e termina negli stessi luoghi. Shaun vaga per la spiaggia, solo, cercando qualcosa che lo faccia star bene e nell'epilogo getta nel mare le sue illusioni.

    Splendido. La colonna sonora di Einaudi poi, veramente un tocco di classe!

    RispondiElimina
  4. Si vero, il dettaglio di Einaudi non l'ho messo ma era da citare, mi fà piacere abbia gustato il tuo palato raffinato dottor Bì :D

    RispondiElimina