sabato 14 agosto 2010

Ostello o bordello?

Dal titolo burlone avrete capito che, per un “compito a casa”, sono stato costretto dalle circostanze a vedere di seguito Hostel e Hostel 2 del prode Eli Roth, il nuovo visionario del gore che lavora ormai da qualche annetto sotto l'ala del padrino Quentin Tarantino.

Ne ho sentite un sacco su questi film e, istintivamente, non sono per niente portato a vedere gli horror contemporanei appena escono al cinema per delle motivazioni che, se ne avrete voglia, saranno chiare una volta che il “compito a casa” sarà concluso (e pubblicato...ma shh). Ricordo il polverone che hanno provocato queste pellicole, ricordo proteste da parte dei vari comitati genitoriali, divieti ai minori e minori che se ne fregavano dei divieti, insomma, le solite storie che in Italia sentiamo quando esce un nuovo prodotto sanguinolento e allettante come questo.
Il genere horror attira il pubblico e questo non è affatto un mistero, specialmente per gli addetti ai lavori. Il mistero è il perché piaccia così tanto. Riflettete. È lo spavento ad attirarci al cinema? Il sobbalzo dalla sedia, oppure il ribrezzo davanti a corpi mutilati? Cos'è che ci piace nel dispiacere?

Hostel ci esemplifica, così come ogni film horror che si rispetti, le dinamiche dello spettatore al cinema che guarda un film dell'orrore. Questo film, come il suo sequel e come molte altre pellicole simili, fa parte di un genere particolare che ha visto la sua nascita ed il suo sviluppo in quest'ultimo decennio: il Torture Porn. Vi chiedete, che c'entra con il porn? Non potevano chiamarlo torture movie? Eh no. C'entra eccome per due motivazioni diverse.

- La prima, contenutistica (ossia che riguarda gli eventi raccontati dal film), è che alle scene di torture esplicite sono spesso affiancante delle scene di sesso. Non potrebbe esserci film più adatto di Hostel per evidenziare questo elemento, infatti la trama è fondamentalmente divisa in due parti. Nella prima degli studenti americani in vacanza si divertono ad Amsterdam tra droghe e sesso, nella seconda, dei facoltosi imprenditori da tutto il mondo si divertono con gli studenti, tra motoseghe e trapani.
- Questo ci porta direttamente alla seconda motivazione del termine torture porn, quella formale, ossia il godimento. Gli studenti se la spassano, i carnefici provano il proibito piacere del sangue e lo spettatore, a sua volta, si sente eccitato nel seguire le vicende erotiche dei protagonisti e allo stesso tempo la loro tragica fine. Si potrebbe esagerare e dire che l'horror non sia altro che una diramazione del porno, specialmente nella sua accezione contemporanea di torture porn. Anche se, con Hostel, si assiste ad una sproporzione, probabilmente voluta da Roth, che nel resto dei film di genere non accade.

Altro esempio. Il vampiro è sempre stato uno dei simboli universali del film dell'orrore, fin dal Dracula di Browning con Bela Lugosi. Questo personaggio dell'immaginario fantastico è caratterizzato dal suo vivere al limite tra la vita e la morte ed ha sempre agito tramite una commistione di seduzione e violenza nei confronti delle sue vittime. Lo sguardo ammaliante, il bacio sul collo ed il morso sono elementi che si trovano in bilico tra il sesso e la morte, l'eros ed il thanatos. Freud troverebbe pane per i suoi denti nel leggere il romanzo dell'irlandese Bram Stoker sul conte più famoso della Transilvania.
Nella rappresentazione filmica del vampiro (ricordo anche Nosferatu di Murnau, dove tutto è molto più sottile e la messa in scena è deliziosamente espressionista) la venatura “porn” del film horror rimane nascosta, per non tradire la sua origine, e non viene mai resa esplicita come nel caso del più recente Twilight o del serial televisivo True Blood.
Oh, Bigio ce l'ha con Twilight! Non ce l'ho con Twilight, anzi, credo che nell'operazione di “riesumare” il vampiro abbiano fatto centro. Il cinema (e la letteratura in questo caso) si evolve, i tempi cambiano e di film sui vampiri in stile Anne Rice ve ne sono a bizzeffe. Quelli della saga della Meyer rappresentano quanto sia vuoto e superficiale il mondo degli adolescenti di questo periodo, la lotta tra due creature mitologiche quali i vampiri ed i lupi mannari, carichi di simbolismo e misticismo del passato, si risolve nella questione amorosa tra Bella ed i due simpatici amanti forniti di addominali scolpiti (e brillanti) e ciuffi emo.

Come direbbe Eddie Vedder: It's evolution, baby! Ed il nostro Occhio Scavatore deve rimanere al passo con i tempi.

PS: Se volete farvi due risate, date un'occhiata al trailer qua sotto. Riassume il mio discorso in pochi minuti e lo rappresenta in una maniera dannatamente più efficace :D Lesbian Vampire Killers. Enjoy!





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